venerdì 25 dicembre 2015

Nascita Trina

Gesù, oggi viene festeggiato  per la Sua nascita.
Gesù è nato nell'Eternità per mezzo del Padre: "Generato non creato..."  (Credo)
Gesù è nato come ogni uomo:" Nascita temporale" ( il S.Natale ci ricorda questo miracolo)
"Gesù è nato Spiritualmente " (in ciascuno di noi)
La grotta/stalla, accoglie Gesù, Maria e Giuseppe. (Cuori semplici)
Gli alberghi rappresentano i cuori complicati, superbi, egoisti.

"Gli uomini sono stati creati
perchè riconoscessero Dio come Padre: in ciò consiste la Sapienza.
Essi riconoscono Dio per onorarlo: in ciò consiste la Giustizia.
Essi lo onorano per ricevere il premio dell'Immortalità,


Quelli che vedono Dio, partecipano alla Vita,
perchè lo splendore di Dio è vivificante".

          (appunti) Dicembre 2000, Lumignacco (UD) Brunetta Sacchet.

giovedì 24 dicembre 2015

Buon Natale di Gesù!

1- Il frutto del silenzio è  la preghiera
2- Il frutto  della preghiera è la fede
3- Il frutto della fede è l'amore
4- Il frutto dell'amore è il servizio
5- Il frutto del servizio è la pace.

          (Madre Teresa di Calcutta)


  
            Auguri Buone Feste, Brunetta!
       

lunedì 14 dicembre 2015

Ostentazioni (P. D. F.)

Cantare in Chiesa: preghiera – esibizione - ostentazione – interpretazione - incomprensione – discussione – rassegnazione- orazione.
Un arcobaleno con meravigliosi colori

Quanto è presente il sentimento della esibizione per l'ostentazione in colui che canta? L'umana verità non la conosceremo mai! Poiché ogni persona-uomo è un ...mistero. Al suo dire, mai avremo delle prove concrete, convincenti che sentenziano la pura sostanza che motiva l'umana verità del fatto. Nell'incertezza e per non occasionare che l'esibizione venga interpretata come ostentazione, non si dovrebbe cantare! Come in ogni cosa è bene usare la moderazione, questa possibilità ci viene offerta nel cantare e, se ci dovesse essere della ostentazione, venga di buon cuore accettata perché garbatamente usata. Pare che il vero canto di ogni persona sia il “giubilo”; questa parola nel vocabolario viene spiegata con alcune citazioni come queste: “Tutti giubilarono alla notizia; E giubilando l'etere commosse; Giubilate, domani è vacanza! Pieno di giubilo, di gioia; ecc.” Se osserviamo, in tutte queste precisazioni non viene mai indicato cosa usare per...giubilare; appunto perché per giubilare ognuno deve cercare tutti quegli elementi che ritiene necessari per produrre il giubilo. Quindi cantare con giubilo può venire inteso come una libera manifestazione canora a soggetto. Ognuno nel giubilare inventa parole e melodia: cantore di se medesimo. Questo, forse, è l'unico modo di cantare con minore entità di “Ostentazione” ed anche il più genuino in quanto non disciplinato da regole.
Penso che la melodia del Canto Gregoriano sia quella che maggiormente ha la capacità di offrire al cantante il piacere di cantare inibendo, in parte, l'esibizione e allo stesso tempo veramente ...pregare. La melodia Gregoriana, se osserviamo, è composta da tante e svariate ...sinusoidi. Il cantante, solitamente, è portato a mettere in luce le proprie qualità e capacità con propri virtuosismi: l'esibizione viene calamitata dal velato/implicito piacere umano di mettersi in evidenza e così far mostra di sé e magari, o purtroppo, per quello che veramente non è! Il Canto Gregoriano, oltre alla tipica melodia, ha un altro elemento positivo su cui riflettere: la notazione musicale delle note stabilisce per tutti, solo e coro, come il canto deve venire eseguito. Ciò offre all'esecutore l'occasione di far conoscere il proprio dono della voce e di mettere in pratica la virtù dell'obbedienza, che è preghiera. Separare il canto-preghiera dall'esibizione mi sembra sia un problema irrisolvibile, come dividere l'indivisibile! Ecco un esempio: questo scritto perché lo faccio? Esibizione o edificazione? Può essere benissimo per ostentazione: palesare il proprio parere per mettersi in mostra! A che scopo? Per quale beneficio? E' una debolezza provocata, forse, dall'ascolto dei pensieri, su questo tema, trattati da persone illustri alle quali viene attribuito il titolo di Maestri! Si sa che tutto quello che fa l'uomo è perfettibile! Anche questo mio scritto è imperfetto! Certamente, e a maggior ragione, quando si prendono in esame le intenzioni individuali. Un giorno, una persona, amante del canto praticato in modo dilettantistico, mi confidò che non aveva alcun interesse a cantare in chiesa, bensì trovava gusto-piacere farlo in casa per se stessa. Questo me lo disse in occasione di un rito liturgico in chiesa nel quale era impegnata ad eseguire la parte di “assolo.” Che dire di questa palese incoerenza? Siamo certi, però, di essere dei giudici giusti nel farlo? Pur avendo preso in esame aspetti esteriori che certamente hanno influenzato il giudizio, la dichiarata “incoerenza” lo è veramente? Allora cosa fare per non sbagliare? L'ideale sarebbe quello di tacere ed usare le parole solo per ...pregare usando testi uguali per tutti. Ad esempio, il Rosario viene recitato sia dal Sacerdote come dai fedeli in modo uguale: tutti sullo stesso piano. Il Rosario, per le ripetute parole, appare noioso perché offre scarse occasioni di esibizione, però ha il beneficio di esercitare la preghiera con l'umiltà dovuta. Se si dovessero svolgere tutti i riti religiosi con lo scopo di evitare le occasioni di ostentazione, allora l'organista non dovrebbe suonare, i coristi non cantare, i lettori non leggere e i Sacerdoti non celebrare la Messa! O meglio non predicare! Penso che sia difficile togliere loro il sermone, in quanto pare sia una delle mansioni della missione che maggiormente viene da loro gradita Lo si rileva dal manifesto modo impeccabile da loro usato nella trattazione dei temi: Parole pronunciate in modo lento, altre messe in risalto con un tono di voce più marcato, citazioni di famosi poeti o scrittori, per non parlare delle pause di seguito agli interrogativi. Gli stessi Celebranti nella lettura del Vangelo non usano lo stesso metodo, ma talvolta lo leggono in modo frettoloso, quasi al solo scopo di indicare l'oggetto della predica. Benché nel Messale sia riportata la seguente frase che il celebrante recita sottovoce prima della lettura: “Purifica il mio cuore e le mie labbra, Dio onnipotente, perché possa annunciare degnamente il tuo Vangelo”. Osservazione malevola: Le parole di Dio vengono messe in secondo piano rispetto a quelle prodotte dal Celebrante? Tutto ciò si può ritenere frutto della ostentazione? L'esibizione è talmente forte da inibire la riflessione su un comportamento conseguente o forse scaturito dall'abitudine? Prendere atto di tutto ciò può essere anche ammissibile; formulare un giudizio sul soggetto è da citrulli, poiché le intenzioni, come detto, costituiscono un mistero.
Nell'armonia musicale, ogni accordo è costruito su un suono fondamentale, precisato con la parola “Tonica”. Noi dovremmo utilizzare il medesimo concetto mettendo la parola “Carità”, in luogo della parola “Tonica”, per avere l'armonia dei cuori. Alla domanda: “Allora i Celebranti non dovrebbero... insegnare predicando?” Certo che lo devono fare e non solo loro, però è controproducente usare indirizzi di ammonimento quando questi possono venire identificati come rivolti ad una persona o un gruppo di poche persone. Esempio: Per l'invito a non rubare, nessuno si risente, anche se in chiesa ci possono essere dei ladri e, se ci sono, lo sono però in modo occulto. Se il Predicatore invita a non eseguire canti da parte del solo coro o di una sola persona affinché gli esecutori non abbiano ad incorrere nella “ostentazione”, appare esplicito che le sue parole, pur volte alla prevenzione e all'insegnamento di non peccare di “ostentazione”, sono indirizzate a persone ben precise e pare che in Lui, nel fare ciò, alberghi il sospetto. Il sospetto genera il giudizio e i due elementi in simbiosi producono un “boomerang” per il Predicatore ed una “sberla” per i cantanti. La scintilla accende l'arte della difesa e ...il caseggiato chiesa, da luogo di culto, si trasforma in campo di ...battaglia! Non si può giudicare perché siamo privi del potere di ottenere un giusto verdetto perché, anche qui, viene destata l'insufficiente capacità di scrutare le individuali vere intenzioni. Però quello che tutti possono o dovrebbero fare è “offrire comportamenti rispettosi insieme a una genuina parvenza di correttezza che si ottiene con una maggiore attenzione al valore fraterno”. Comunque se qualcuno avesse eventualmente a lamentarsi perché si identifica nell'esempio citato del “sospetto”, gli suggerisco di dare ampio spazio alla riflessione sul perché del proprio eventuale lamento: meditazione opportuna per essere certi di ottenere a sazietà il dono della Pace.
Tutte le persone che liberamente si prestano ad operare nei vari servizi religiosi hanno il dono di possedere un'inclinazione, un'attitudine, una vocazione a svolgere le varie mansioni. La vocazione è un dono che offre convinzione, determinazione, forza, entusiasmo, audacia, capacità volitiva, ecc. Colui che ha questo dono, nello svolgere le mansioni, non avverte le difficoltà o il peso poiché l'impegno a cui si è assoggettato è stato da lui deciso consapevolmente e in modo ampiamente libero. La vocazione è un mistero; il mistero fa sorgere il desiderio di scoprirlo, cosa impropria, ma è proprio questo a rendere l'attività interessante; penso di non sbagliare a definirla: suggestiva. I Parroci non dovrebbero essere - e nemmeno apparire - indisposti ad accogliere repertori di canti scelti ed eseguiti dai fedeli, ritenendoli non congrui al rito. In ogni Santa Messa, nella parte principale, il celebrante recita quanto detto da Gesù: “Fate questo in memoria di me.” Piccola osservazione: Gesù ha usato il plurale. Da ciò possiamo trarre la conclusione di educarci al reciproco rispetto che si ottiene in modo efficace con un dialogo persuasivo, culminante con decisioni assunte nel comune accordo. O forse gli Ecclesiastici intendono che quel piccolo “Fate” sia stato rivolto solo a loro, avendo Gesù proferito la parola ai soli Apostoli e, di conseguenza, i Sacerdoti (loro successori) si sentono i primi della fila? Se è così, allora si può dire che i fedeli non sono protagonisti, ma solo degli estimatori della Chiesa dei Sacerdoti di Gesù. Ma lasciamo poiché entriamo nel “conflitto dei poteri”. Da non dimenticare la famosa frase del Padre nostro:.. “sia fatta la Tua volontà”. Ogni qualvolta un Cristiano si lamenta, lo fa perché le cose non vanno come la propria volontà vorrebbe. Sono debolezze umane; se però vengono riscontrate nei Maestri, si rimane ...confusi, poiché, pare che per essi ci sia il solo dovere di recitare, predicare, ma non di praticare. Spesso si sentono avanzare precise giustificazioni che sentenziano con il detto che pure i Maestri sono uomini. E allora pare “ manna” invitare loro a dare maggiore ascolto al valore umano rispetto a quello magistrale! Le modifiche introdotte nella liturgia dal “Vaticano secondo” hanno posto in risalto “l'uomo”: il celebrante è rivolto ai fedeli come atto ossequiante; l'uso della lingua locale; il rispetto delle locali tradizioni - cultura. Il Concilio ha stabilito, forse, che queste scelte vengano assunte a discrezione di ogni Parroco? Le riforme del Concilio devono avere l'“imprimatur” da ogni singolo Parroco? Al di là delle interpretazioni soggettive, collegiali come individuali, ritengo che ogni uomo Socio di un'aggregazione sociale deve avere il diritto-dovere di poterne far parte in rapporto al proprio desiderio e poter svolgere tutto quanto egli avverte utile allo scopo comune. Ognuno deve avere la libera possibilità di compartecipare sia a spingere come a tirare il “carro”, ma anche a “guidarlo”. Non è onorevole per nessun uomo venire catalogato da un altro uomo per svolgere mansioni in modo coatto. L'imposizione non offre una piena certezza per la sua applicazione; inoltre svilisce o, peggio, lede e priva di significato la parola che ci definisce: “fratelli”, cioè figli di un solo e unico Padre ed altrettanto seguaci di un solo unico e vero Maestro!
Ritengo che, anche nel manifestare le piccole divergenze, le proprie opinioni abbisognano della prudenza. Le soppressioni fisiche hanno un inizio: dissenso, diatribe, contrasti, offese, baruffe … e poi guerre, uccisioni e morti. L'inizio di ogni cosa è dato da un piccolo seme. Se non vogliamo la guerra non dobbiamo ...seminarla. Facile a dirsi ma ad esercitarlo? Penso che valga la pena di ricordarsi che il vero vincitore è il vinto. Con la sua resa ha indotto e donato al vincitore la vittoria. Quale è il bene di questa vittoria? Avere mantenuto viva la vita di tutti due i guerreggianti. Il dono della vita va custodito e salvaguardato per sé e per gli altri. Si potrebbe pensare che a questo punto sia uscito dal tema, in particolar modo da parte di coloro che non fanno parte di un Coro Parrocchiale. A coloro, invece, che ne fanno parte provate a chiedere quante discussioni circa la scelta dei canti da eseguire; se questi devono essere fatti dal solo Coro e magari con assolo; pure il posto dove il Coro deve posizionarsi: sui gradini dell'Altare o a lato, in basso davanti alle balaustre! Per fortuna a conclusione di tutto questo mio “panegirico” c'è la bellissima frase che “consola” e chissà se anche a Voi che leggete, produrrà l'effetto medesimo: “A colui che ama, tutto coopera al bene!” Non resta altro che amarci e così, da ogni fatto che avviene saremo saziati, appunto dal ...bene, anche da quello da noi conosciuto come “male”! Poiché anche ciò che a noi pare sia male rientra nei disegni di Dio. Ecco un altro mistero: la nostra libertà... non libera! Immaginiamo un'enorme piovra con innumerevoli tentacoli le cui punte estreme si muovono, ognuna in modo diverso dalle altre e pare che i movimenti vengono gestiti da ogni tentacolo in modo autonomo. Ogni singolo uomo può venire inteso come la punta di un “tentacolo”. Pratichiamo le nostre azioni in libertà sì, ma queste sono sotto l'egida della “Piovra”. E' buona norma esigere da noi stessi di...amare! Obbligare gli altri ad amare è un lavoro arduo, di incerto successo. Per noi, amare gli altri è altrettanto difficile, ma possibile! Nelle contrapposizioni o contrarietà delle opinioni, mettiamo come “prezzemolo” la “Tolleranza”; questa si ottiene e la si nutre con la costante “Pazienza”. L'ideale sarebbe quello di evitare di errare, anche perché l'errante, pur avendo ottenuto la comprensione, avrà comunque presente nel suo cuore che la pietà elargitagli può essere stata miscelata con la compassione o peggio ancora con la commiserazione. Elementi che concorrono a “sgraffignare” la stima. L'Evangelista San Giovanni scrive: <Chi non ama il proprio nemico è un “assassino.”> Ritengo che, in merito alle questioni soprascritte, non ci siamo spinti a questi livelli e speriamo di non arrivarci! E' bene comunque custodire l'impegno a non diventarlo. Certo che è dura amare un nemico, soprattutto se si presenta potenzialmente pungente come un ...nido d'api! Chissà quanto pungente sono io per ...Voi!
Proviamo a chiederci: cosa è essenziale per conseguire la carità? Prima cosa la vita fisica! Cosa è essenziale per il mantenimento della vita? Vitto, vestito e alloggio! Tutto il resto non è ...essenziale. Ogni azienda a scopo di lucro ha per fine l'ottenimento dell'utile netto. La “Società” Cristiana Cattolica Romana dovrebbe avere, in luogo “dell'utile netto”, la “Carità”. Ma è possibile che per ottenere questa piccola grande ricchezza si debba agire così da far apparire essenziale l'enorme emporio delle umane ricchezze? Fare il processo alle intenzioni di colui che canta in chiesa è più indispensabile di quelle vistose situazioni che pure sono incongruenti ed anche incoerenti per l'ottenimento della Carità? Per rispondere alla chiamata: “Vieni e seguimi” Voi che leggete, cosa ritenete sia indispensabile? Chiudo questa chiacchierata con quest'ultimo pensiero. Quando una persona parla per esprimere il suo punto di vista, una percentuale del discorso viene espressa sì per l'analisi del problema ma, forse, un'altra buona parte viene usata per catalizzare l'attenzione degli astanti ascoltatori allo scopo di far conoscere la propria raffinata dialettica, pure per essere il padrone del momento o anche per mettersi in mostra! Io ho usato questo metodo: godere della padronanza di chi ora mi sta leggendo e far mostra di me, ma non certamente per la qualità dello scritto (contenuto e sviluppo): un ghiribizzo a singhiozzo, esuberanza fanciullesca o intemperanza della vecchiaia, considerando la mia avanzata anzianità! Mah sì! Diciamo che può essere un marasma di citrullaggini o come una romanzesca realtà. Ma, in merito alla riflessione sopra esposta, ritenete che veramente l'abbia fatta per farmi adulare? Se “sì”, come anche se “no”, come fate ad essere sicuri di questo eventuale vostro sì o no, essendo le mie e le vostre intenzioni un mistero? Non resta altro: Non giudicare”! Naturalmente coloro che si affidano alla immanente razionalità e non alla trascendenza, questo scritto lo configureranno come un componimento simile al linguaggio degli operai della Torre di Babele!
Sursum corda! Cantiamo, sì! E se dovesse esserci, in colui che si esibisce, della ostentazione, prosegua pure chiedendone perdono ...cantando! Mandi.


Colloredo di Prato 10 novembre 2013 - Del Forno Pietro

domenica 13 dicembre 2015

Guancia a guancia. (Cheek to cheeck)


Stretti, noi danziamo
stretti, stretti
guancia a guancia con l'ardor
dei nostri cuori
che ci guidano
a danzare stretti,
stretti con amor.

Gira, tesor mio,
come rondini
voliamo su nel ciel
dell'immenso Paradiso
di bei fior!
Fiori tutti per festa
fare a te.

Guancia a guancia,
nell'oblio
estasiante e sublim;
gli ammalianti
sguardi che dicon:
Amiamoci così!

Il calore delle guance:
focolar d'intimità!
Il profumo del viso tuo
c'induca all'amor!

Su giriam,
senza fermarsi mai,
senza stancarci
e mai dimenticar!

Vola, gira, gira
abbandonati
nel vortice d'amor!
Sentimento nobil
che allieta il cuor!

Stretti, stretti,

guancia a guancia, io e te!

venerdì 11 dicembre 2015

Colloredo: Paese della Musica 2 (P.D.F.)


Colloredo è un paesello,
Musicale dichiarato, nobil arte
praticata  con diletto e onor!
Questo fatto meritorio le
campane  fece dondolare per
regale festa fare in  Comunità!
Din, don, dan, din, don, din,
dan! L'assolo largamente udito
generò  l'atrito per l'assenza
di coralità!  Cosa far?
Cosa far per rimediare storia è,
storia è che il dado  è  tratto!
Elogiare tutti  senza  distinzione
cordialmente in unità!Colloredo
vien così detronizzato, e privato
dall'original Dono ed  avanza di
dar fede alla promessa, la
invoca con ardor!  Colloredo è
un paesello, Musicale dichia-
rato, nobil arte praticata con
diletto e onor! La questione
ridestata  è frutto della vita di
Pasianità che se non è litigarella
morta è! Din, don, dan, din, don
din, dan! La pace tanto recla-
mata trova spazio per venire
adoperata con lo zel! Musica!
Musica è l'union dei cuori!
Con fervor! Con fervore accet-
tare: “Sia fatta, sì! La volontà
pur Tua!  Con maestosa
solennità!  Colloredo vien
così pur onorato, per il gesto
gentile  e generoso che
alberga e produce in simbiosi:
Fratellanza mistica! Colloredo
è un Paesello, Musicale
dichiarato, nobil arte
praticata con diletto e onor!

                   Musica di Foraboschi-Testo e Canto di: P.D.F.

 ( Per quanti desiderano riascoltare e rileggere: Colloredo : Paese della  Musica prima parte   si trova in data 22 gennaio 2014 sempre in questo blog).

domenica 6 dicembre 2015

Ciò che veramente conta

Conta i fiori del tuo giardino,
non le foglie che cadono.
Conta le ore del sole della tua giornata,
dimentica le nuvole.
Conta le stelle delle tue notti,
non le ombre.
Conta i sorrisi della tua vita,
non le lacrime.
E a ogni compleanno
conta con gioia la tua età
dal numero degli amici,
non da quello degli anni.
      (   Auguri )


martedì 1 dicembre 2015

Dea Madre a Vlasta

Non ci sono ancora scritte poesie
per lei,
non ci sono romanzi che raccontino
la sua vita,
no ci sono suoni che facciano musica
della sua anima,
e non c'è paesaggio che incanti come
le pupille dei suoi occhi,
ma lei esiste senza tutto questo
e domina il rumore con il silenzio
le guerre con la pace,
la presunzione con la sapienza.
Lei non sorride mai al mondo
perchè conosce il suo dramma,
non da mai sentenze
perchè sa inutile giudicare
ma lei esiste senza tutto questo
e vive dell'arte di non ostentare
e sa  che per amare
basta rimanere presente
nell'anima, nel pensiero della mente.

 poesia di Victoria Dragone                    scultura di Bernarda Visentini.

sabato 21 novembre 2015

Freddo...duemilaquindici ?

Nebbia, bora, grandinate, gelate e
una coltre di neve sopra il tetto,
ci consola il calore del caminetto,
e tutti quanti stiamo a letto
anche il miagolio del gatto tace
nella cesta aggomitolato sogna l'estate...
La passeggiata oggi è rimandata,
questo anche  Toby il cucciolo lo sa,
sconsolato guarda il cielo che ieri era turchino
non gioca con le frange del tappetino,
ma si arrotola sul  morbido cuscino.
Il bimbo nella culla sogna l'arcobaleno e mamma e papà sanno che in un baleno anche oggi... finirà.

           Brunetta 21 novembre 2015.

giovedì 19 novembre 2015

Quando





Quando il tuo povero cuore si sveglia
la spaventosa notte s'interrompe

           William Blake

venerdì 13 novembre 2015

Memoria del cuore






" La riconoscenza è 
           la memoria del cuore "

mercoledì 4 novembre 2015

Ci son giorni


Ci sono giorni che hai parole d'amore
e le carezze han tenaci colori,
i tuoi baci sanno di sole,
ed è gioia della mia  pelle.
Ci son notti con bagliori di stelle,
di  comete.
Che fuggono,
inseguendo il silenzio
Tra mare e terso tutto è pace!
Si susseguono le stagioni
ed i venti ancora
vanno a mutare e tu,
ancora ritrovi te stesso ( tra le onde).
Gli scogli seduti ti stanno a guardare
 mentre io, sto qui e, ti continuo ad amare....
                                                         Brunetta, 4 novembre 2015.





lunedì 2 novembre 2015

"Riconoscere la bellezza " (Sgarbi a Udine)


"Quando si entra in questo palazzo- ha detto Sgarbi nel suo intervento nel museo diocesano di Udine-,si rimane ammirati per la bellezza che esprime e per la conservazione.
Sono estasiato e stupito per quello che ho visto.
Qui possiamo compiacerci di essere italiani, di vivere in una specie di paradiso dove la conservazione di un intonaco è un fatto prioritario. L'animo si riempie di felicità e di riconoscenza soprattuto in un periodo come questo in cui la bellezza è minacciata in modo drammatico".

Cosa colpisce di questo edificio?

"Quando si entra nei palazzi posseduti dai proprietari il valore estetico è più alto. Qui si avverte la condizione originale di un luogo che ha mantenuto la sua destinazione e il suo significato nell'arco dei secoli, fino al livello massimo delle pitture del Tiepolo".

E' diventato sede del Museo diocesano. Che importanza ha un'istituzione come questa?

Il Museo diocesano  di Udine, con i preziosi affreschi del Tiepolo, è luogo di civiltà artistica e sociale. In questo senso  c'è più civiltà a Udine che a Milano, dove un affresco coevo di Tiepolo è conservato in palazzo Casati, sottratto al pubblico, sebbene di proprietà statale".

Che importanza hanno gli affreschi udinesi nell' opera del Tiepolo? 

E' il momento della prima maturità del Tiepolo, che inizia a dipingere dal 1715-1716 all'Ospedaletto di Venezia e a San Stae come tenebroso, poi guarda al barocco di Brenini e Pietro di Cortona, perde gli occhi sul maestro Veronese con le sue aperture al cielo, la pulizia, che recupera iniziando una pittura chiara. Nell' arcivescovado udinese Tiepolo torna nel 1726 alla luce zenitale, favorita dalla posizione delle finestre.
Tiepolo da sfogo al racconto in una serie di episodi di storie bibliche.
Qui inizia il grande Tiepolo che troveremmo in Germania, Spagna, e Milano.
Tiepolo è il poeta della rappresentazione del cielo, dopo di lui l'uomo ha rinunciato al cielo".

continua....



La Vita Cattolica- articolo di Gabriella Bucco, "Il grande gesto di civiltà di Battisti" 

                   ( qui in forma mignon)

 per quanti lo desiderano è stato pubblicato   giovedì 15 ottobre 2015

                                                Brunetta, ottobre 2015.


domenica 1 novembre 2015

Due punti


Mi piacerebbe:
costruire una slitta
e scivolare nel vento;
leggere Edith Stein
e narrare la mia vita
lasciando di capire chi sono,
per quest'oggi
e per l' eternità.
    Brunetta 1 novembre 2015
          

martedì 20 ottobre 2015

Sento (L'Alba dell'Infinito)

Sento
L'odore del mare
che si infrange
sulla sera.
Sento
il rumore del vento
sugli alberi
piegati, pazienti alla
vita.
Sento
la vita che scorre
tra le mie dita.
Granelli di sabbia
che contano
giorni,
persone e parole.
Nuvole
che corrono
verso l'orizzonte,
mentre
sento,
intenso
l'Infinito.

       
                   Poesie diMarco
  

                                                                                  Ringrazio Lucy venuta dal Nord.


        

domenica 11 ottobre 2015

Gomitoli di lana sulla strada statale 13 Pontebbana tra Moggio e Resiutta













































































Questa mattina al volante della mia auto,
incastonata
tra i colori grigi d'una giornata uggiosa
mi ha sorpresa un'onda chiara,
il lento e disordinato movimento
mi ha circondata.
Il belare disperato
d'una pecorella nel cercare il suo piccolo...
poi,
ritrovato,
mi ha fatto ancora ricordare
quanto grande è l'amore di una madre,
sempre in ogni specie
Come la nube
quando esce il sole
l'onda è scivolata oltre lo sguardo.
Io ho proseguito il breve viaggio.

     Brunetta, 11 Ottobre 2015.

venerdì 9 ottobre 2015

Ora che so ( L'Alba dell'Infinito)


















ORA
che i passi
si sono
fatti solitari,
ORA
che la neve
ricopre le mie tracce,
ORA
che so
cosa significa
un sorriso,
ORA,
proprio ora,
so dove è
la VERA felicità.

               poesie di Marco

Ringrazio lucy venuta dal Nord

martedì 6 ottobre 2015

Sequenza di me





Catturare il tempo
quando sa di rugiada,
liberarlo la sera,
per sentirne
nelle piccole ore della  notte la mancanza.



Vorrei assomogliare al fiore
Lui, non fa drammi quando deve appassire
o trasformarsi dal fiore in seme o dal seme in fiore.
Il fiore sa....

Intermittenze d'arcobaleni....
Dell'anima un respiro di pura consapevolezza.


Liberata la voce
ascolto questo suono.

Sottili strati d'aria
rendono tenue la tinta
come se ieri fosse domani,
un non sapere
fin dove andrà  il suono
mi rende attenta,
e attendo
un nuovo giorno
fresco di rugiada e di celesti tramonti.


        Brunetta, 6 Ottobre 2015.



giovedì 1 ottobre 2015

Uno sguardo ( L'Alba dell'Infinito)

 













Mi togliesti
il respiro
sfogliando
le pagine
della mia vita
con uno sguardo.
                         Poesie di Marco

  Ringrazio Lucy venuta dal Nord

domenica 27 settembre 2015

Al cavaliere


Non c'è più sole ormai,
ma risplende il tuo volto.
E la notte è senza prodigi,
tu sei il mio sonno.
Il tuo occhio guizza come la stella cadente--
io formulo un desiderio.
Oro puro è il tuo riso, il mio cuore
s'alza in danza nel cielo.
Se viene una nuvola-
muoio.  

      Else Lasker-Schuler   


Rngrazio Lucy venuta dal Nord.

domenica 20 settembre 2015

mercoledì 16 settembre 2015

Notte di stelle (L'Alba dell'Infinito)


















NOTTE DI STELLE

Fu una notte di stelle,
fu una notte serena,
come sono le notti,
dove impari
quanto sia profondo
l'INFINITO.
Immobile,
sospendo un sorriso
all'eternità
del cielo.
                               poesie di Marco

Ringrazio Lucy venuta dal Nord

giovedì 10 settembre 2015

Di sera




D'un tratto dovetti cantare--
e non seppi perché.
Però la sera piansi amaramente.

Veniva da tutte le cose
un dolore che intorno andava--
--e si posò su di me. 

                     Else Lasker-Schuler
Ringrazio Lucy venuta dal Nord

     




sabato 5 settembre 2015

Dove eri? ( L'Alba dell'Infinito)

















Dove eri
mentre cercavo
il Sacro Graal
tra i monti sublimi?
Dove eri
mentre
assetato d'amore
attraversavo il deserto?
Dove eri
mentre cercavo
tra le stelle
un messaggio
che mi riportasse a te?
Dove eri
quando vidi nascere
il Nuovo Anno
accovacciato sul Mondo?
Tu eri 
parte di me
eri aria
che respiravo
eri cielo
che stupito
ammiravo.
Tutto eri,
tutto questo:
SOLE, NEVE
LAGO...
ALBA.
Eri il passato
e il mio  presente,
tu eri L'AMORE.
                             poesie di Marco

Ringrazio Lucy venuta dal Nord



martedì 1 settembre 2015

Un canto


 Vi son dietro ai miei occhi
         acque ch'io devo piangere.
 Vorrei spiccare il volo,
         lontano con gli uccelli migratori;
         respirare i colori del vento
         dentro la grande aria.
 Oh, io sono così triste   --  --
 Lo sa soltanto il volto nella luna.
 Per questo intorno a me
 v'è molto silenzio imminenza del giorno.
 Quando le mie ali si spezzarono
         al tuo cuore di pietra
         caddero dal roveto turchino
         i merli come rose.
 Il giubilo represso degli uccelli
         vuol di nuovo cantare
         ed io vorrei volare
         lontano con gli uccelli migratori.


                Else Lasker-Schuler
Ringrazio Lucy venuta dal Nord

.



giovedì 20 agosto 2015

Ho sognato ( L'Alba dell'Infinito)









Ho sognato
di vivere sul filo
del tramonto.
Ho sognato
di amarti
per una volta sola,
mentre vincevo 
il mondo
giocandomi
i sorrisi.
Ho sognato...
sognato 
di sognare 
un altro sogno.
                               poesie di Marco

Ringrazio Lucy venuta dal Nord

sabato 15 agosto 2015

Ho visto


Ho visto un uomo
cercare disperatamente Dio.
Ho visto un religioso, in lotta,
per liberarsi di Lui.
Ho visto un'esile fanciulla
naufragare in un mare di piombo
nel tentativo di salvarsi
dall'isola del suo amato.
Non ho visto alcuno
raggiungere il suo scopo...
e tutti rimasero infelici e soli
mentre l'Amore,
con un tocco, li sfiorò
e passò oltre,
senza più tornare.
             M.M.







mercoledì 12 agosto 2015

Segretamente di notte



Fra tutte le stelle
t'elessi  
e sono desta -- un fiore che ascolta 
tra le fronde che mormorano.
Le nostre labbra stillano miele, 
e sono in fiore le nostre notti splendenti.
Alla luce beata del tuo corpo
il mio cuore accende i suoi cieli. 
Tutti i miei sogni pendono al tuo oro.
Io t'elessi fra tutte le stelle.

                                                         Else Lasker-Schuler
Ringrazio Lucy venuta dal Nord


lunedì 3 agosto 2015

Ho imparato

Ho imparato... che nessuno è perfetto...  finché non ti innamori. .....
Ho imparato... che la vita è dura... ma io di più!!! 
  
Ho imparato... che quando serbi rancore e amarezza la felicità va da un'altra parte. 
Ho imparato... che bisognerebbe 
sempre usare parole   buone... perchè  domani forse si dovranno rimangiare. 
Ho imparato... che un sorriso   è un modo economico 
per migliorare il tuo aspetto.  
Ho imparato...che non posso scegliere come mi sento... ma posso sempre farci qualcosa. 
 
Ho imparato... che   quando tuo figlio   appena nato tiene il tuo dito nel suo piccolo pugno... ti ha agganciato per la vita.
 
Ho imparato... che tutti   vogliono vivere in cima   alla montagna.... ma tutta la felicità e la crescita avvengono mentre la 
scali.   
Ho imparato... che bisogna godersi   il viaggio e non pensare solo alla meta. 
Ho imparato...che è meglio dare consigli 
solo in due   circostanze... quando sono richiesti e quando ne dipende la vita.   
Ho imparato...che meno tempo spreco...
più cose faccio. 
       

sabato 1 agosto 2015

Sono Cielo. (L'Alba dell'Infinito)















Se un sogno
dura
l'attimo
di un'alba.
Se sperare
è vincere
prima ancora
di aver giocato.
Se l'amore
che abbiamo dato
non si disperde,
ma anzi
si amplifica,
rigenerando
la nostra vita;
allora
io non sono
soltanto
una meteora,
ma sono
terra, sogno,
Cielo.
Sono Cielo:
un'alba
smisurata
di infinito.
                poesie di Marco

Ringrazio Lucy venuta dal Nord

domenica 26 luglio 2015

Silenzio (L'Alba dell'Infinito)














Resto nel silenzio
solitario nella sera, 
il grillo che canta,
la nuvola colorata di rosso,
il sogno rubato del tempo,
la fragile promessa d'amore.
Resta il silenzio
come se avesse detto la parola fine, 
come se non avesse più parole,
come il manto di neve,
che copre, colora di bianco
il ponte sospeso nel tempo.
Resto in silenzio
guardando
la prima stella che nasce.

                  poesie di Marco.

Ringrazio Lucy venuta dal Nord ....

giovedì 23 luglio 2015

Vorrei, vorrei.

Vorrei essere l'acqua  trasparente che ti gioca.
Vorrei essere la soffice schiuma che ti profuma.
Vorrei essere l'aria invisibile che ti accarezza.
Vorrei essere il rosso sole che ti colora.
Vorrei essere la nota d'un venticello che ti canta.
Vorrei essere il verde prato che ti respira.
Vorrei essere il  rassicurante abbraccio che ti sostiene.
Vorrei essere il tuo Santo Angioletto,
per specchiarmi nella purezza dei tuoi occhi.
Vorrei, vorrei....,
ma sono solo una donna ,
che gioisce della Bellezza che Dio ci ha dato:
nell'immenso Dono della Vita.

                                        Brunetta Sacchet  21 Luglio 2015

martedì 14 luglio 2015

Così ti ebbi.

Il corpo sottile, acerbo.
Giunonica, fiorita la volontà.
Così ti ebbi!!!
Nella mia giovinezza
riflessa nello specchio i miei occhi ti videro.

           Brunetta Sacchet

giovedì 9 luglio 2015

Emma e Mattia

La voce dei bimbi è un ode al cielo,
simile al ruscello che scorre fresco e chiaro.
Le menti innocenti sorridono senza inganno,
i loro dolci volti risplendono come arcobaleni.
Gli occhi belli  dei bimbi sono estesi sul mondo,
lo innaffiano con stupore...
Le loro delicate anime sono  leggere e si posano sui  nostri cuori.
di mamma e papà sono la Luce, la Gioia e l'Amore!
 
                Brunetta 5 luglio 2015

venerdì 3 luglio 2015

Piacere.



                          Essere capiti è un piacere sottovalutato. 

                                                                     Brunetta Sacchet