sabato 7 maggio 2016

A mio figlio.

Giorni di primavera con te ho vissuto
bianche le notti, candidi i sogni
pagine di baci e di sorrisi

Fiabe da raccontare e  filastrocche da canticchiare,
Con le costruzioni lego la manualità si faceva catturare ed educare.
Il gioco dell'oca: con i dadi da lanciare
prime vittorie per esultare
e prime sconfitte da accettare.
Quando  poi giocavamo a nascondino,
spesso ti trovavo dietro l'angolino, o sotto il lavandino.
Gli orologi di casa nella piccola manina
erano la tua preda mattutina

Tu ed io,
tra fogli, quaderni  e  pennarelli
placidamente intenti a disegnare il cielo con tutti i suoi colori.
Poi, nell'abbraccio notturno  il sonno ti veniva a trovare
portandomi il  dono più bello:
"Il  piccolo volto che sogna,
cerca , trova, vola,
 e si posa... sul cuore della sua mamma"!
                     Brunetta Sacchet





venerdì 6 maggio 2016

L'abito non fa il monaco

Leggendo la tua poesia sul terremoto,  guardando le foto, e collocare il
tutto,  a quel poco che conosco di te, sfavillano le più svariate e
ipotetiche stranezze!

Si direbbe che con lo scrivere, raccontandoti e mostrandoti con foto, ti
togli di dosso tutte le barriere,  "convenzioni" che, nel quotidiano, 
celano quasi la tua esistenza.

Vado a strappi: palesare la tua credenza e fede, senza alcun minimo di
"amor proprio" , cosa, alla quale  quasi tutti difettiamo; mettere in
visione le tue graziosità femminili con dovizia e fanciullesca
semplicità, sono solo due elementi che stordiscono perfino i sordi.

Con la favella... no!  Non c'è l'hai!   Con gli scritti....suplisci la
carenza .... carenza qual strategia usata per evitare di....non farsi
male, in una eventuale caduta!

L'astuta Signora Resiana, si contraddistingue per il fracasso che

produce con il....silenzio!  Amen.
    
       P.D.F.